Aldo Moro: politico o visionario? La proposta del drammaturgo Teodosio Saluzzi

L’ultima fatica di Saluzzi si sforza di recuperare il nucleo fondamentale del pensiero dello statista, la sua componente più genuina, credibile con Moro ma in seguito e per l’agire colpevole altrui, maschera fissa di un’interpretazione ingessata che la porterà alla condanna senz’appello della storia.

I fatti drammatici che hanno riguardato la vita di Aldo Moro continuano ad interessare e nutrire la riflessione di molti, tanto che, se si fosse credenti si potrebbe pensare che uno dei loro scopi sia finito col diventare proprio lo stimolo per il confronto di quanti se ne siano interessati o se ne interessino.

L’ultima fatica del drammaturgo potentino Teodosio Saluzzi, in scena al Teatro Duse di Bari il 6 novembre alle ore 21 ed il 7 alle ore 19,30, rientra nel novero di tali riflessioni. Essa è ispirata alla figura del politico nato a Maglie e trae spunto dai colloqui che Moro ebbe con l’ amico Angelo Fizzarotti, il cui contenuto Saluzzi ha appreso dalla figlia di quest’ultimo Santa, sebbene nella pièce questi animino un discorso che si muove tra i due piani del vero e dell’immaginato, come ogni opera della creatività.

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