"Donne, parola e identità: tra memoria e futuro": intervista a Santa Fizzarotti Selvaggi
BARI - In questa profonda e articolata intervista, la psicoterapeuta barese Santa Fizzarotti Selvaggi offre una lucida analisi del ruolo della donna nella complessa "società liquida" contemporanea, riflettendo sulle radici storiche della marginalizzazione femminile nelle arti e nella cultura. Con la sua sensibilità di terapeuta e osservatrice attenta della società, la dottoressa Fizzarotti Selvaggi affronta temi delicati come il femminicidio, esplorandone le radici profonde, e ripercorre figure femminili pugliesi, anche meno note, che hanno lasciato un segno significativo nella storia regionale, invitando a una rilettura della memoria collettiva.
In un’epoca come quella attuale, dove tutto sembra liquido, instabile e a volte superficiale, quale crede sia oggi il ruolo autentico e profondo della donna nella società?
Questa è una domanda che sollecita molte riflessioni. Il termine "società liquida", come si sa, lo si deve al sociologo Zygmunt Bauman per sottolineare con un’immagine visiva (liquida) la condizione di incertezza in cui ci ritroviamo a vivere. Una sorta di società borderline in cui le relazioni, comprese quelle familiari, si disgregano, si ricompongono per poi disgregarsi nuovamente, spesso per una questione di interessi, essendo questo nostro tempo dominato dal dio Quattrino. La violenza, a noi connaturata, esplode, emerge il preumano senza più freni inibitori, la tecnologia ci sottrae il tempo, la persistenza dell’immagine genera l’illusione dell’eternità…