"Donne, parola e identità: tra memoria e futuro": intervista a Santa Fizzarotti Selvaggi
BARI - In questa profonda e articolata intervista, la psicoterapeuta barese Santa Fizzarotti Selvaggi offre una lucida analisi del ruolo della donna nella complessa "società liquida" contemporanea, riflettendo sulle radici storiche della marginalizzazione femminile nelle arti e nella cultura. Con la sua sensibilità di terapeuta e osservatrice attenta della società, la dottoressa Fizzarotti Selvaggi affronta temi delicati come il femminicidio, esplorandone le radici profonde, e ripercorre figure femminili pugliesi, anche meno note, che hanno lasciato un segno significativo nella storia regionale, invitando a una rilettura della memoria collettiva.
La poesia come cura: intervista a Santa Fizzarotti Selvaggi
BARI - Santa Fizzarotti Selvaggi, psicoterapeuta e poetessa di riconosciuto spessore, è una voce autorevole nel dialogo tra medicina, psicologia e umanità. Con la sua lunga esperienza clinica e il suo impegno culturale, ha sempre posto al centro la persona e la complessità dell’essere umano. In questa intervista esploriamo insieme a lei il confine tra etica, scienza e poesia, con uno sguardo alle sfide della medicina moderna.
In un mondo medico sempre più tecnologico e spesso burocratizzato, ritiene che i principi del Giuramento di Ippocrate abbiano ancora rilevanza? Come andrebbero reinterpretati nella contemporaneità?
Ad Ippocrate si deve l’istituzione della medicina come conoscenza e scienza: ad Ippocrate si deve la prassi medica occidentale che permise l’emergere di una diversa immagine dell’essere medico con l’invito al massimo rispetto del paziente, alla rivalutazione del rapporto umano tra medico e paziente, che si rende necessario in virtù di uno stato di malattia che richiede la più totale fiducia e profonda interazione. La scuola ippocratica liberò il medico dall’atmosfera sciamanica, restituendolo alla sua umanità e contemporaneamente rendendolo scienziato, ma automaticamente e inconsapevolmente facendolo prigioniero della sua stessa impotenza dinanzi alla sofferenza del paziente, sofferenza che tenta di lenire, ma che a volte nega per non dover affrontare il suo stesso dolore.
Aspettando il Conclave
SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI - Piano piano si affievolirà l’amarezza delle esequie di Papa Francesco e si celebrerà il nuovo Papa che giungerà a noi da lidi al momento ignoti. Non ho mai negato di aver ammirato Papa Benedetto XVI, Joseph Aloisius Ratzinger. Ogni sua parola era una luce che si accendeva in me. Indimenticabili le sue omelie a Natale, a Pasqua: straordinaria era la sua profondità di pensiero che ci conduceva per mano agli inizi dei tempi, che ci consentiva di conoscere Gesù di Nazareth forse come nessun altro.
Solo per Papa Benedetto mi sono levata alle 3 di notte per accoglierlo, con i Volontari di un’Associazione di cui in quel periodo presiedevo il Consiglio, il 29 maggio del 2005 al piazzale Marisabella della mia città. Indimenticabile il momento in cui chiese con delicatezza durante la Messa al sacerdote che lo serviva se ci fosse la Preghiera dell’Angelus. "Certo, Santità," rispose il sacerdote. D’altra parte, così si espresse subito dopo l’elezione: «Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie.» Suonava il pianoforte e amava i gatti. Custode dell’ortodossia, si rivolgeva ai giovani invitandoli a non perdersi nel chiasso, ma ad ascoltare il silenzio, così come ebbe a dire durante un'udienza nella Sala Nervi che mi vide partecipe insieme ai Volontari. Poi le improvvise dimissioni, un atto di coraggio che solo i grandi della storia possono compiere. Non ho mai compreso il motivo, ma se decise di lasciare il Pontificato certo avrà avuto serie ragioni.
E dopo Benedetto XVI, questo Papa che con il suo pensiero e il suo agire ci ha aiutato ad avvicinarci al Mistero giungendo dalla "fine del mondo": Papa Bergoglio che assunse il nome di Francesco.
Rinnovo dei vertici nazionali dell'Associazione Crocerossine d'Italia Onlus: Santa Fizzarotti Selvaggi nuova presidente

Lettera di benedizione del Santo Padre
